Green Pass: a cosa serve, come si ottiene, tutte le regole aggiornate per viaggiare

Il 2021 sarà l’anno dell’estate col Green Pass. Infatti, per permettere la ripartenza del settore turistico l’Europa ha pensato a una sorta di lasciapassare che consentirà ai cittadini di muoversi in sicurezza.

Green Pass Covid: a cosa serve

Il Green Passa serve a facilitare la libera e sicura circolazione all’interno dei paesi Ue durante la pandemia.

Purtroppo l’emergenza Covid-19 non è ancora del tutto alle spalle, per questo è necessario ancora mettere in campo delle precauzioni per evitare di piombare nuovamente nei picchi di contagio. Ma per permettere la ripresa di viaggi, turismo e grandi eventi l’Unione Europea ha pensato a un lasciapassare che permetta ai cittadini di muoversi liberamente, senza doversi sottoporre alla quarantena.

Green Pass in Italia

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato che dal 15 maggio 2021 non saranno più imposti i 5 giorni di quarantena per chi (straniero o italiano) entra in Italia da un Paese dell’Ue (per gli altri Paesi il termine è di 14 giorni). Quindi, a partire da quella data, chi entrerà nel nostro paese (per motivi di lavoro, turismo o altro) potrà circolare liberamente da subito, purché sia in possesso del “Green Pass” Italiano. Si tratta di una certificazione che attesta una delle seguenti condizioni:

  • il completamento del ciclo di vaccinazione (con uno dei sieri attualmente approvati dall’Ema: Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson),
  • essersi sottoposti a un tampone negativo nelle 48 ore precedenti
  • aver contratto il Covid ed essere guariti da non più di sei mesi.

Nei fatti, sono le medesime condizioni richieste per spostarsi all’interno delle regioni italiani dal Decreto del 26 aprile 2021, ed è infatti con questa certificazione che sarà possibile spostarsi anche da una Regione all’altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni.

Nel concreto: secondo le informazioni disponibili oggi basterà una certificazione rilasciata dalle autorità sanitarie che attesti una delle voci precedenti, intanto si sta lavorando anche all’ipotesi di un pass digitale.

Questa certificazione sarà richiesta anche per poter assistere gli eventi sportivi o agli spettacoli per i quali si prevede un numero particolarmente elevato di spettatori e non può essere garantito il corretto distanziamento tra le persone. Il pass è necessario anche per i minori, sono esenti solo i bambini di età inferiore ai due anni.

Infine, l’Italia riconoscerà le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell’Unione e quelle di state extra-Ue se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul nostro territorio nazionale.

Green Pass in Europa

Il Green Pass europeo dovrebbe entrare in vigore in tutta Europa dalla fine di giugno, ma già nei primi giorni del mese e nella seconda metà alcuni paesi inizieranno delle sperimentazioni. Si tratterà di un certificato da presentare tramite una applicazione dotata di codice Qr oppure in formato cartaceo che attesterà uno o più dei seguenti criteri:

  • la vaccinazione contro la Covid-19 e il numero di dosi ricevute;
  • l’avvenuta guarigione dalla Covid nei precedenti sei mesi e la presenza dei relativi anticorpi (mediante test)
  • l’esito negativo di un tampone, Pcr o rapido (i dettagli tecnici su questo verrano negoziati dai co-legislatori).

Tra i nodi da sciogliere c’è quello legato alla garanzia della privacy dei cittadini, in secondo luogo si sta cercando di garantire test gratuiti per non aumentare eventuali disuguaglianze.

Il Green Pass sarà valido in tutti gli Stati membri UE e aperto a Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.

Ma, nonostante il Green Pass, i singoli Paesi potranno comunque imporre periodi di quarantena ai viaggiatori che arriveranno nei loro territori e a stabilire i requisiti di ingresso, poiché la salute è una competenza esclusivamente nazionale e su cui l’Ue può solo dare delle raccomandazioni.

Secondo le indicazioni attuali, il Green Pass sarà rilasciato ai cittadini Ue, ai loro familiari indipendentemente dalla loro nazionalità e ai cittadini di Paesi terzi che risiedono nella Ue o che si trovano in Europa in qualità di visitatori e che hanno il diritto di recarsi in altri Stati membri.

Il Green Pass resterà in vigore fino a quando lOrganizzazione mondiale della sanità dichiarerà la fine dell’emergenza sanitaria internazionale.

Green Pass: validità

La validità del Green Pass varia in base ai criteri per cui viene rilasciato.

In caso di attestazione di vaccinazione: il certificato è valido per sei mesi ed viene rilasciato, cartaceo o digitale, su diretta richiesta dell’interessato dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione, oppure sarà disponibile all’interno del fascicolo elettronico.

In questo caso la certificazione riporterà le generalità del cittadino (nome, cognome e data di nascita) e i dettagli sulla vaccinazione (tipo di vaccino inoculato, totale delle dosi effettuate e la data di somministrazione), lo Stato membro in cui è stata effettuata la vaccinazione e la struttura che detiene il certificato e il suo identificativo univoco.

La certificazione di guarigione dal Covid19 è valida per sei mesi ed è rilasciata dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero del paziente oppure, per i pazienti non ricoverati, dal medico di base o pediatra di libera scelta. Anche in questo caso è possibile reperire la certificazione anche tramite fascicolo sanitario elettronico.

Le certificazioni di guarigione rilasciate precedentemente dall’entrata in vigore del green pass sono valide per sei mesi dalla data indicata nella certificazione.

Sul certificato, oltre ai dati anagrafici del paziente, dovranno essere riportati: la data del primo test positivo, lo Stato membro in cui è stata certificata la guarigione, la struttura che ha rilasciato il certificato, l’identificativo univoco del certificato e la sua validità.

La certificazione legata all’esito negativo del tampone ha una validità di quarantotto ore dal rilascio, anche in questo caso viene prodotta su richiesta dell’interessato in formato cartaceo o digitale.

Dove fare il tampone valido per il green pass? Vengono accettati i referti di strutture sanitarie pubbliche, private autorizzate e accreditate, medici di base o pediatri di libera scelta e dalle farmacie..

Il certificato prodotto dovrà riportare: dati anagrafici, tipologia di test effettuato (rapido o molecolare), il nome del test e del produttore. Inoltre, deve essere indicata la data e l’orario del test e quelli del risultato del test, il centro o la struttura che lo ha eseguito, lo Stato membro, la struttura che detiene il certificato e l’identificativo univoco.

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