Abbazia di Santa Maria di Cerrate: orari, prezzi e cosa vedere

L’Abbazia di Santa Maria di Cerrate fu edificata nel XII secolo e in breve divenne uno dei più importanti centri monastici della Puglia e dell’Italia meridionale, oltre che un mirabile esempio del romanico pugliese.

In questo articolo vogliamo darvi alcune informazioni essenziali e pratiche per godere appieno della sua magnificenza.

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Santa Maria di Cerrate: storia e origini

Leggenda narra che l’Abbazia sia stata fondata in seguito a una visione da parte del re Tancredi d’Altavilla, conte di Lecce, a cui apparve l’immagine della Madonna, dopo aver inseguito una cerbiatta in una grotta.

Storicamente la chiesa è stata costruita tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo e divenne nei due secoli successivi uno dei poli monastici più importanti dell’Italia Meridionale. Pensate che nel 1531, quando passa sotto il controllo dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli, il complesso comprende, oltre alla chiesa, stalle, alloggi per i contadini, un pozzo, un mulino, due frantoi ipogei.

Purtroppo il saccheggio dei pirati turchi nel 1711 fa precipitare l’intero centro in uno stato di completo abbandono che prosegue nel corso del XIX secolo fino all’intervento della Provincia di Lecce, che nel 1965 dà il via ai lavori di restauro.

Il complesso è attualmente gestito dal Fondo Ambiente Italiano, che nel 2012 ne ha acquisito la proprietà, tramite una concessione trentennale

Santa Maria di Cerrate: dove si trova

L’Abbazia Cerrate è situata sulla strada provinciale che collega i comuni di Squinzano e Trepuzzi a Casalabate, a meno di 20 km dalla città di Lecce.

Come arrivare

In auto è necessario imboccare la SS 613 (Lecce-Brindisi) e prendere l’uscita per Squinzano verso Casalabate (SP 100).

In alternativa è possibile usufruire di un servizio transfer, su prenotazione, a partire da Lecce, per un costo di circa 30 € (massimo 4 persone), oppure dalla stazione di Squinzano, se siete arrivati fino a qui in treno.

Santa Maria di Cerrate: orari e prezzi

L’Abbazia di Santa Maria di Cerrate è aperta al pubblico da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 13:00e dalle 16:00 alle 20:00. La domenica è possibile assistere alla messa.

Santa Maria di Cerrate: cosa vedere

Completamente persa tra le splendide campagne pugliesi, fatte di ulivi e muretti a secco, l’Abbazia colpisce visivamente ancor prima di conoscerne il valore artistico: costruita in pietra bianca leccese, è circondata di ulteriori ambienti che ricordano quelli delle masserie storiche del Salento. Non è casuale, quindi, che per molto tempo questa struttura abbia avuto questa “doppia anima” di luogo religioso e rurale.

Chiesa di Santa Maria di Cerrate

La facciata ha un rosone centrale e un portale sormontato da un’arcata con altorilievi con scene del Nuovo Testamento e un monaco in preghiera. Ai lati si trovano due colonne con capitelli zoomorfi e decorazioni con motivi vegetali; la stessa tipologia di colonne creano un porticato sul lato sinistro della chiesa.

All’interno, la chiesa si presenta con una pianta longitudinale a impianto basilicale, ovvero senza transetto, e divisa in tre navate da possenti colonne al di sopra delle quali si elevano archi a sesto acuto. Sul fondo, l’altare maggiore è sovrastato da un ciborio del XIII secolo (l’unico degli arredi medievali che ancora si conserva), ma quello che più attira i visitatori e che rende importante il complesso sono gli straordinarî affreschi che a Santa Maria di Cerrate sono conservati, e sono tra i maggiori esempi di pittura bizantina che possiamo osservare nell’Italia meridionale (e non solo).

Affreschi bizantini

Il restauro della chiesa ha portato a una nuova lettura, e alla valorizzazione del ciclo di affreschi, anche attraverso un touch-screen interattivo che consente, ad esempio, di giocare a ricomporre l’affresco della navata destra, che si presenta come una sorta di “puzzle” scomposto.

Alcuni degli affreschi, inoltre, sono oggi conservati nel museo attiguo, creato all’interno della Masseria.

Museo delle Tradizioni Popolari Salentine

All’interno dell’ex frantoio della masseria, è stato creato un museo che oggi ospita gli affreschi staccati dall’adiacente Abbazia durante i lavori di restauro, arredi ed oggetti che documentano la vita domestica del Salento e la tradizione contadina, grazie alla ricostruzione di ambienti casalinghi, tra cui la cucina, la camera da letto e la stanza del lavoro con i telai.

Il Forno e il Mulino

La visita consente l’accesso al mulino per la macinazione del grano e al forno per la produzione del pane.

Caratteristica la presenza di due frantoi ipogei con le vasche per la macina delle olive, collocate nella loro posizione originaria.

Pozzo e Loggia

Imperdibile il pozzo ornamentale, risalente al XVI secolo, posto accanto al porticato laterale dell’Abbazia.

La loggia al primo piano, affacciata sulla corte dove sorge la chiesa, consente di approfondire contenuti, rilassarsi o consumare uno spuntino con i prodotti locali in vendita nel ristoro.



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